Obesità infantile

Obesità nel bambino e nell’adolescente maschio

Sovrappeso e obesità sono condizioni cliniche caratterizzate da un eccesso di massa grassa conseguente ad uno squilibrio tra apporto e consumo energetico derivante da eccessivo introito calorico e ridotta spesa energetica. La loro definizione si basa sul calcolo del Body Mass Index (BMI) [1].

L’obesità è cresciuta in modo spettacolare, fino a diventare una delle prime cause di morbilità e mortalità a livello mondiale (fenomeno definito Globesity, dall’inglese globalizzazione dell’obesità); tale condizione rappresenta quindi uno dei capitoli principali della spesa sanitaria pubblica. L’Italia è al terzo posto nella classifica mondiale e al primo posto insieme al Portogallo nella classifica europea [4]. 

Dall’analisi dei dati rilevati dell’ultima indagine del Sistema di Sorveglianza del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità svolta nel 2016, emerge che in Italia il 21,3% dei bambini è in sovrappeso e il 9,3% è obeso. La prevalenza del fenomeno è maggiore al Sud e al Centro. Il confronto con le rilevazioni passate evidenzia un trend in costante diminuzione: 

  • per l’obesità si passati dal 12% del 2008/2009 al 9,3% del 2016, con una diminuzione relativa del 22,5%;
  • per il sovrappeso si è passati dal 23,2% del 2008/2009 al 21,3% del 2016, con una diminuzione relativa dell’8%.

Complessivamente dunque, in meno di dieci anni l’eccesso ponderale (sovrappeso più obesità) dei bambini è diminuito del 13% (passando da 35,2% nel 2008/2009 a 30,6% nel 2016).

Un dato che però lascia l’Italia nella classifica dei peggiori Paesi europei per obesità infantile.

L’obesità nel bambino tende a persistere anche in età adulta e predispone all’insorgenza di patologie cardiovascolari, endocrino-metaboliche, gastrointestinali, renali, muscolo-scheletriche e respiratorie, nonché allo sviluppo di disturbi psicologici. Un terzo dei bambini e adolescenti obesi, inoltre, presenta la Sindrome Metabolica, costituita da un insieme di condizioni ad elevato rischio per patologia cardiovascolare e diabete [2]. 

In particolare, c’è una relazione tra obesità e insulino-resistenza, precoce complicanza del soggetto obeso caratterizzata da una resistenza periferica dei tessuti (muscolo e tessuto adiposo) all’azione dell’insulina. Sembra che la somministrazione di inositolo sia in grado di ridurre l’aumento di insulina dopo carico orale di glucosio in soggetti con elevati livelli di insulina basale [3]. 

E’ importante ricordare che le complicanze metaboliche e cardiovascolari dell’obesità del bambino sono potenzialmente reversibili, completamente o in parte, con il dimagrimento. 

Tutte queste evidenze suggeriscono il più ampio sforzo possibile nella attuazione di interventi preventivi e terapeutici, basati sulla promozione di uno stile di vita attivo [5] e di una dieta normocalorica e bilanciata [6]. 

Il maschio ha un metabolismo ed un assetto ormonale completamente diversi dalla femmina. Secondo i nuovi dati emergenti sulla medicina di genere è importante distinguere un approccio differenziato nel diagnosticare e trattare l’obesità maschile e quella femminile. 

E’ ormai chiara la necessità di un approccio multidisciplinare di genere, che preveda la rilevazione dei parametri antropometrici (peso, altezza, BMI, circonferenze corporee) e delle abitudini alimentari, dell’assetto ormonale e del grado di maturazione puberale, degli esami ematochimici e strumentali (ECG, ecografia, bioimpedenziometria, accelerometria). 

 

[1] Cole TJ, Bellizzi MC, Flegal KM, Dietz WH. Establishing a standard definition for child overweight and obesity worldwide: international survey. IBMJ 2000;320:1240-3

[2] Viner RM, Segal TY, Lichtarowicz-Krynska. Prevalence of the insulin resistance syndrome in obesity. Arch Dis Child 2005;90:10-4]

[3] Mancini M, Andreassi A, Salvioni M, Pelliccione F, Mantellassi G; Banderali G. Myoinositol and D-Chiro Inositol in Improving Insulin Resistance in Obese Male Children: Preliminary Data. International Journal of Endocrinology 2016

[4] WHO-European Childhood Surveillance Initiative-COSI 2013

[5] Hu FB, Li TY, Colditz GA, Willett WC, Manson JE.  Television watching and other sedentary behaviors in relation to risk of obesity and type 2 diabetes mellitus in women. JAMA 2003;289:1785-91

[6] Società Italiana di Nutrizione Umana, SINU. Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana,  IV revisione. Milano: SICS Editore, 2014. 

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