Infertilità: nuovi valori di riferimento per lo spermiogramma (WHO 2010)
(WHO Laboratory manual for the examination and processing of the human semen, 5th edition Cooper, T.G. et al. Human Reproduction Update;2009;10:231–45)
Volume | ml | >1.5 |
Totale numero spermatozoi | milioni | >39 |
concentrazione | milioni/ml | >15 |
Motilità totale | % | >40 |
Motilità Progressiva | % | >32 |
Vitalità | % | >58 |
Morfologia | % | >4 |
pH | ≥7.2 | |
Leucociti | milioni/ml | <1.0 |
MAR test | % p. adese | <50 |
I nuovi valori di riferimento sono stati fissati in base ad una popolazione di oltre 1.900 uomini che, nei 12 mesi dalla sospensione della contraccezione, sono stati in grado di generare un figlio. Lo studio di Cooper et al. 2009 evidenzia che, rispetto ai valori di riferimento dell’OMS 1999, sono richiesti meno spermatozoi mobili e morfologicamente normali. Grazie ai nuovi valori di riferimento, corretti verso il basso, meno spermiogrammi sono valutati come patologici.
Come devono essere interpretati?
• I valori di riferimento sono soltanto degli indicatori della fertilità:
– risultati compresi nell’ambito di questi valori di riferimento non sono garanzia di fertilità.
– il 5% degli uomini del gruppo di studio è diventato padre benché i risultati fossero
inferiori ai nuovi valori di riferimento.
• La qualità dello sperma presenta grandi oscillazioni intraindividuali; in caso di spermiogramma
patologico l’esame va pertanto ripetuto prima della valutazione definitiva.
• Lo spermiogramma va interpretato nel quadro di ulteriori informazioni sulla coppia,
ad es. età dei partner, frequenza dei rapporti sessuali e stile di vita.
Lo spermiogramma è un’indagine fondamentale, ma non l’unica, nella valutazione della fertilità maschile; tranne nei casi di azoospermia, la fertilità è espressione di sintesi di dati quantitativi e qualitativi del quadro clinico generale del paziente.
Lo spermiogramma, nella sua esecuzione, deve rispondere a ben definiti requisiti tecnici e di qualità, per questo è preferibile che sia eseguito presso centri dove è nota l’adozione di standard riconosciuti e la verifica con controlli di qualità; in caso contrario si corre il rischio di avere risultati inattendibili per il prosieguo diagnostico e terapeutico e per il controllo a distanza dell’indagine stessa.
Considerazioni
Bisogna tener presente che il ciclo che dallo spermatogonio porta allo spermatozoo maturo dura circa 70 giorni; a tale periodo va aggiunto un altro di circa 10-15 giorni di maturazione epididimaria, per cui gli spermatozoi all’emissione ci raccontano cosa è accaduto al paziente nei 2-3 mesi precedenti.
Di ciò bisogna tener conto quando si valuta il paziente ed indagare gli eventi risalenti a 2-3 mesi prima che abbiano avuto una potenziale influenza negativa sulla spermatogenesi (febbri, flogosi genitali, assunzione di farmaci, ecc.)