Il sonno rafforza l’apprendimento e la memoria
Il sonno sembra consolidare la neuroplasticità, l’apprendimento e la memoria (Robert Stickgold, 2001). Durante il sonno la Risonanza Magnetica Funzionale (fRMN) dimostra che sono molto attive alcune aree legate al sistema limbico, sede delle emozioni. Poiché sono disattivati i controlli razionali della corteccia cerebrale, si può dire che le emozioni sono ancora più vivaci.
Il consolidamento dei ricordi emotivi avviene in particolare nel sonno REM (U. Wagner, 2001), ovvero in una fase in cui la neuroplasticità è al massimo. l bambini passano molte più ore dell’adulto in fase REM ed è proprio nel bambino che avviene la maggior parte dei cambiamenti plastici del cervello.
Gli studi di fRMN dimostrano che le aree che si attivano nel sonno sono le stesse che sono state coinvolte nella giornata precedente durante l’apprendimento, come se questo processo involontario servisse per consolidare le informazioni acquisite durante la giornata appena trascorsa (Matthew Walker, 2017). Citiamo un esperimento in cui ad alcuni studenti era stato sottoposto un percorso virtuale da memorizzare. A distanza di cinque ore erano stati invitati a percorrerlo di nuovo, alcuni dopo un breve ripasso mentale, altri dopo averci dormito sopra. Solo questi ultimi avevano dimostrato un miglioramento della performance. La memoria spaziale sembrava quindi essere stata molto più efficiente dopo alcune ore di sonno, come se il cervello avesse ripassato i percorsi durante il sonno (Erin . Wamsley, 2010).
Non sottraete ore al vostro sonno, potreste perdere in efficienza e capacità.